Riqualificazione urbana sostenibile con i masselli autobloccanti
La proposta rivoluzionaria per incrementare vivibilità, estetica e sicurezza delle città con le pavimentazioni ultraresistenti.
Partendo dalla considerazione che la qualità della vita in città è strettamente legata al livello di benessere e di sicurezza percepito nelle modalità di spostamento e di permanenza all’interno dei centri abitati, i dati purtroppo non sono incoraggianti.
Sono ancora numerosi gli aspetti negativi connessi alla scarsa qualità delle strade, al tempo perso in coda ai semafori, alle difficoltà nel trovare parcheggi e, non ultimo, all’insufficiente sicurezza stradale per pedoni, automobilisti e ciclisti.
A questi problemi si sommano quelli generati dall’inquinamento acustico e atmosferico (che produce 90mila vittime ogni anno in Italia) e dall’elevata incidentalità stradale (in Italia ci sono 9-10 vittime al giorno, con un “costo sociale” annuo di circa 20 miliardi di euro).
Non è finita: l’esigenza di maggiore vivibilità in città è fortemente compromessa dalla ridotta percezione dell’estetica architettonica connessa al ricorso eccessivo dell’asfalto, allo scarso sviluppo delle piste ciclabili e alla poca valorizzazione degli spazi di socializzazione come piazze e aree pedonali.
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Fatti aiutare dagli esperti VibrotekUn reale processo di riqualificazione urbana non può prescindere dall’eliminazione degli orripilanti manti di bitume e asfalto che, oltre a ingrigire le nostre città, le inquinano almeno 5 volte: in fase di installazione, di ripristino, di manutenzione, di rottura e anche durante la sua stessa vita.
E’ noto a tutti quanto l’asfalto sia uno dei sottoprodotti del petrolio che, con il suo manto oleoso e ricco di idrocarburi, impermeabilizza vaste porzioni di suolo, contribuendo al sempre più rapido processo di desertificazione delle nostre terre.
Con il passare del tempo e dei veicoli, inoltre è facilmente soggetto a cedimenti e rotture, il che rende le nostre strade molto simili a quelle oggetto di un bombardamento, costringendo le amministrazioni a finanziare continuamente costose riparazioni e ripristini, mai efficaci e risolutivi .
Ma le noti dolenti più evidenti riguardano proprio le sue alte capacità inquinanti che, unite ad un’estetica volgare e deprimente, opprime le città creando vere e proprie isole di calore che contribuiscono a rendere l’aria soffocante nei periodi più caldi.
Lo rivela uno studio realizzato dalle Università di Yale, dalla Carnegie Mellon University e dall’Istituto di Chimica Max Planck, secondo cui, specie nelle giornate calde, l’asfalto emette il 300% in più di aerosol organico secondario (SOA), una delle componenti delle polveri sottili, in particolare del PM2.5. Con una esposizione diretta ai raggi solari, le emissioni addirittura quadruplicano.
Per questo abbiamo messo a punto una proposta di riqualificazione stradale denominato STRADA FUTURA, il sistema di pavimentazione rivoluzionario che sostituisce l’asfalto e rende più vivibili le nostre città.
Inutile girarci intorno: se vogliamo davvero abbattere i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico nelle città, dobbiamo favorire l’uso della bicicletta e scoraggiare l’uso individuale dell’automobile privata.
Ma questo non è sufficiente se non inquadriamo il problema all’interno di una visione più ampia, nella quale rientri la riprogettazione degli assetti stradali con soluzioni e materiali eco-compatibili.
Il piano di interventi deve prevedere condizioni favorevoli all’attraversamento in bicicletta di interi tratti urbani che collegano i centri cittadini con le periferie.
E’ possibile riuscire in questo intento privilegiando condizioni di comfort e sicurezza per la realizzazione di piste ciclabili mediante l’adozione di soluzioni ecologiche e, nello stesso tempo, funzionali allo scopo di favorire l’uso più frequente della bicicletta al posto dell’auto.
La corretta costruzione di piste ciclabili, inoltre, si inserisce nella prospettiva della sostenibilità ambientale e della salvaguardia delle risorse naturalistiche dall’inquinamento.
Una rete ciclabile che si dirama sul territorio urbano favorendo collegamenti sicuri e confortevoli tra i luoghi è sicuramente un buon incentivo per abbandonare la macchina, il traffico e la continua spesa per la benzina.
Per questo abbiamo messo a punto una proposta di piste ciclabili sicure ed ecologiche denominato CICLOVIA ECO che adotta un innovativo sistema di pavimentazione drenante in linea con gli standard europei ispirati ad estetica, vivibilità e sicurezza della moderna collettività.
La corretta riqualificazione urbana inizia dal recupero e dalla riqualificazione di infrastrutture e spazi comuni, consentendo ai cittadini di riappropriarsene in chiave di sicurezza, fruizione lenta e benessere sociale, economico e ambientale.
Ripensare gli spazi comuni come piazze, marciapiedi, vie pedonali e centri storici, puntando su un sistema all’avanguardia di pavimentazione ultraresistente permette di ridurre drasticamente i costi di manutenzione per la pubblica amministrazione, contribuisce a rendere le città più eco-sostenibili e più a misura d’uomo.
La riqualificazione urbana avviene attraverso:
- il recupero creativo dei luoghi della storia e della memoria per destinarli ad una fruibilità in termini culturali e turistici,
- la valorizzazione delle piazze e delle vie ai fini di una più elevata esperienza sensoriale connessa alle aree dello shopping e del tempo libero,
- la messa in sicurezza delle aree viabili comuni a pedoni, auto e biciclette,
- il recupero ambientale dopo decenni di cementificazione e asfalto.
Il risultato è la trasformazione fisica del territorio e il miglioramento del contesto sociale e ambientale.
L’incidentalità stradale è la prima causa di morte escludendo le malattie; colpisce maggiormente i giovani tra i 14 e i 40 anni.
Nel 2006, in Italia, sono morte 5669 persone (15 al giorno in media) causando un danno economico pari al 3,5% del PIL, registrando un tasso di mortalità praticamente doppio rispetto ai paesi del nord Europa.
Le città si confermano i luoghi dove si riscontra il maggior numero di incidenti stradali: nell’anno 2006 sulle strade urbane si sono verificate 182,177 incidenti (il 76,5% del totale) con 2494 morti ( il 44% del totale).
La regione Puglia segna una media di decessi ogni 1000 sinistri pari al 35,31% ; Taranto una percentuale pari al 34,03% .
Per migliorare la sicurezza stradale, il lavoro va orientato principalmente verso i due componenti primari:
- assetti viari strategici in base alle specifiche aree urbane,
- moderazione del traffico efficace in ogni stagione.
Per questo abbiamo messo a punto una proposta di riprogettazione di strade e assetti viari denominato SICURINSTRADA, in grado di intervenire in maniera autorevole sul piano infrastrutturale viario con soluzioni efficaci e durevoli.
la priorità assoluta è ristabilire la coesistenza pacifica tra i principali fruitori della città in un’ottica di equilibrio tra vivibilità, fruibilità e salvaguardia dell’estetica architettonica.
Anche le normative supportano la nostra idea
Criteri ambientali minimi per l’edilizia (cam)
I Criteri Ambientali Minimi (per brevità denominati CAM) sono stati introdotti e resi obbligatori dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici al fine di elevare l’eco-compatibilità dei lavori pubblici, rendendo più green gli appalti mediante:
- l’introduzione di azioni di contrasto al riscaldamento globale, al cambiamento climatico, alla distruzione delle risorse naturali scarse, alle emissioni pericolose,
- l’adozione di modelli di economia circolare con l’uso efficiente delle risorse e dell’energia.
Le soluzioni proposte nella nostra idea di RIGENERAZIONE URBANA soddisfano pienamente questi requisiti, pertanto se utilizzate all’interno dei progetti integrati, garantiscono punteggi più elevati in fase di aggiudicazione dei lavori in quanto assicurano:
- il mantenimento della permeabilità dei suoli
- la riduzione dell’impatto sul microclima e sull’inquinamento atmosferico
- il miglioramento della viabilità
- l’integrazione di elementi prefabbricati in calcestruzzo
- il miglioramento prestazionale del progetto
Decreto Legge Sblocca Cantieri 32/2019 – Articolo 5 – (Norme in materia di rigenerazione urbana)
L’articolo 5 reca alcune modifiche al DPR n. 380/2001 (Testo unico in materia edilizia) volte a favorire la rigenerazione urbana, la riqualificazione del patrimonio edilizio e delle aree urbane degradate, la riduzione del consumo di suolo, lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili e il miglioramento e l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio esistente, anche con interventi di demolizione e ricostruzione.
Finalità (comma 1)
Il comma 1, alinea, elenca le seguenti finalità alle quali sono preordinate le modifiche recate dalla disposizione in esame:
- indurre una drastica riduzione del consumo di suolo;
- promuovere e agevolare la riqualificazione di aree urbane degradate.
Il corretto approccio e le possibili soluzioni
Un corretto approccio al problema richiede il ripensamento complessivo dell’insieme di infrastrutture, trasporti, ambiente e architettura attraverso una progettazione integrata delle città che abbia come obiettivo principali l’incremento della vivibilità (intesa come migliore qualità della vita in città) e il ripensamento della mobilità in chiave di eco-sostenibilità e sicurezza stradale.
L’esigenza primaria è di privilegiare un modello di città che:
- valorizzi i suoi spazi (piazze, marciapiedi, vie dello shopping, luoghi di storia e cultura),
- promuova una più efficiente mobilità dal punto di vista della sicurezza stradale (limitando la velocità dei veicoli, ad esempio con l’introduzione delle “Zone 30”),
- incentivi gli spostamenti a piedi e in bicicletta (soprattutto per raggiungere i servizi pubblici come le scuole),
- prenda in seria considerazione l’utilizzo di materiali alternativi all’asfalto per le pavimentazioni stradali in grado di risolvere i noti problemi di manutenzione (buche e rappezzature),
- includa interventi a favore dell’ambiente come il ricorso a materiali drenanti e disinquinanti per le pavimentazioni di piste ciclabili e di spazi comuni.
Rigenerazione ambientale ed il problema della gestione delle acque
La riqualificazione urbana deve tener conto anche e soprattutto degli aspetti ambientali per restituire ai cittadini un modello di città che si rinnova fino in fondo.
L’emergenza ambientale in corso collegata alla desertificazione dei suoli e ai cambiamenti climatici deve ispirare un cambiamento proattivo, fatto di concretezza e di soluzioni rivoluzionarie.
L’utilizzo intensivo di conglomerati bituminosi e cementizi in città ha determinato la progressiva impermeabilizzazione dei suoli, con le disastrose conseguenze che sono spesso sotto gli occhi di tutti ad ogni acquazzone: allagamenti e inondazioni di negozi, garage e impraticabilità diffusa di interi assi viari.
L’impermeabilizzazione dei suoli impedisce inoltre il ritorno dell’acqua in falda, per cui circa l’80% delle precipitazioni meteoriche si riversano direttamente in fogna e, dunque, in mare. Catrame e cemento, ostacolando il ciclo naturale degli elementi, impedisce che l’acqua ritorni alla terra, contribuendo all’impoverimento delle risorse.
Per questo, abbiamo messo a punto il sistema di pavimentazione per esterni drenante denominata DRENA SYSTEM che assicura l’assorbimento totale delle piogge, evitando allagamenti e garantendo il ritorno dell’acqua in falda.
Massima resistenza agli eventi estremi
A differenza di tutti gli altri sistemi di pavimentazione, SPARTAN BLOCK possiede spiccate doti di resistenza ai carichi sia trasversali che longitudinali, per questo è particolarmente adatto a pavimentare aree di qualsiasi tipo, sia per uso industriale che commerciale.
Resiste egregiamente ai continui cicli di gelo/disgelo, per cui sopporta bene gli eventi estremi come basse temperature e piogge insistenti concomitanti.
Non risente minimamente di qualsiasi condizione climatica, anche estrema.
Sicurezza stradale
In base al Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, istituito con la legge 17 maggio 1999 n. 144 (art. 32), in coerenza con gli indirizzi del Secondo Programma per la Sicurezza Stradale della Commissione europea, i Comuni sono chiamati a condividere la responsabilità della diffusione della sicurezza stradale attraverso un insieme di azioni, a cominciare dalla redazione dei Piani della Sicurezza Stradale Urbana (PSSU).
Nel 2001 l’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, per conto del Ministero dei Lavori Pubblici, ha prodotto le Linee guida per la redazione dei Piani della Sicurezza Stradale Urbana.
In esse si afferma che i PSSU devono costituire parte integrante dei Piani Urbani del Traffico (PUT) e definire e coordinare gli interventi per la sicurezza stradale a livello locale.
Di conseguenza l’obbligo di affrontare la pianificazione della sicurezza stradale locale deriva indirettamente, per i comuni, dall’obbligo di redazione dei PUT.
Tutti i comuni obbligati alla redazione del PUT s’intendono anche obbligati alla esplicita individuazione d’interventi per la sicurezza all’interno dei Piani Generali del Traffico Urbano (PGTU) nonché alla redazione dei Piani di dettaglio di settore relativi alla sicurezza.
Le linee guida individuano quattro azioni strategiche per la riduzione dell’incidentalità:
- riduzione dell’esposizione al rischio, diminuendo il numero di veicoli-km percorsi dagli utenti della strada;
- riduzione del rischio di incidenti, intervenendo sui fattori di incidentalità relativi al comportamento degli utenti ed all’ambiente stradale;
- protezione dell’utenza debole, con azioni specifiche.
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