L’asfalto è fonte di inquinamento in città, specialmente durante l’estate. Lo rivela uno studio realizzato dalle Università di Yale, dalla Carnegie Mellon University e dall’Istituto di Chimica Max Planck e pubblicato su Science Advances.
I ricercatori hanno scoperto che, specie nelle giornate calde, l’asfalto emette il 300% in più di aerosol organico secondario (SOA), una delle componenti delle polveri sottili, in particolare del PM2.5.
Con una esposizione diretta ai raggi solari le emissioni addirittura quadruplicano.
Nonostante lo sviluppo di auto in grado di contenere le emissioni, l’asfalto sarà sempre più una componente inquinante a causa dell’innalzamento delle temperature indotte dai cambiamenti climatici.
La seconda disastrosa conseguenza dell’uso dell’asfalto riguarda la sicurezza stradale urbana.
Il nesso tra l’incidente stradale e la tipologia di pavimentazione stradale ha 3 sfaccettature:
- l’aderenza,
- il fattore di luminanza,
- la continuità.
Un veicolo in marcia produce uno scambio continuo di forze verticali trasversali e longitudinali tra pneumatico e asfalto. L’aderenza consente il controllo della traiettoria e la frenata del veicolo in spazi brevi.
Quando piove eccessivamente, il velo d’acqua che si interpone tra asfalto e la ruota provoca l’aquaplaning e l’elevata velocità riduce la superficie di impronta del pneumatico. Ciò allunga considerevolmente gli spazi di frenata.
La terza conseguenza disastrosa dell’uso dell’asfalto riguarda la sua scarsa durabilità che vede la frequente comparsa di buche, deformazioni, distacchi di materiale e sconnessione dei piani.
Questi problemi si verificano soprattutto a seguito di abbondanti piogge e di ripetute escursioni termiche.
Ciò favorisce la formazione di crepe.
Le precipitazioni piovose comportano un peggioramento ulteriore della situazione in quanto l’acqua si insinua nelle crepe ed esercita una pressione, allargandole.
L’acqua, a causa del continuo passaggio dei veicoli, scava letteralmente la base su cui poggia il manto stradale, aumentando i cedimenti strutturali e quindi favorendo la formazione delle buche. Questo fenomeno è ben visibile durante le precipitazioni, è possibile notare in questi casi pozzanghere di colore marrone per l’elevato contenuto di terra che è emerso per l’effetto erosivo dell’acqua.
La formazione di buche produce inevitabili alti livelli di rischio per la circolazione di automobilisti, perdoni, ciclisti e motociclisti.
Perciò il Comune è costretto ad intervenire molte volte anche durante lo stesso anno, con costi e disagi enormi per i cittadini che subiscono anche un peggioramento della salubrità dell’aria a causa dell’emissione delle polveri sottili prodotte dalle auto che scorrono sulle strade.